Una partita a Targi
È la sera di sabato 24 febbraio 2024.
Domani ci sarà l’ultima corsa di preparazione prima della 49esima Roma Ostia della domenica successiva, e sono ovviamente pronto ad aggiungermi ai tanti meravigliosi Runners for EMERGENCY dato il “ci vediamo domenica” che ci siamo dati alla fine della X Milia del 18.
“Ci facciamo una partita a Targi?” ci diciamo con Silvia, e vai, in pochi minuti il gioco è disposto sul tavolo. È un bel po’ che non ci giochiamo e c’è qualche regola da rivedere.
Così apro il foglietto e davanti agli occhi finiscono i disegni delle 5 tribù. Dovrei leggerli a Silvia, ma stranamente non ci riesco. Ricordo ancora oggi il disegno del pozzo, con la parola pozzo scritta subito sopra, ma non riesco a dire pozzo.
Dopo qualche secondo, dico a Silvia “leggi tu che non ci riesco”. Quindi ragiono, parlo, ma non leggo. E mi accorgo che ci sono alcune cose che non riesco a recuperare dalla mia memoria. Tutto mi dura una decina di minuti, poi svaniscono queste fastidiose difficoltà.
“Andiamo al Gemelli” mi dice Silvia che ci abita vicino, ma io non voglio: “mi faranno perdere tempo, dormirò poco e non riuscirò ad andare a correre domani mattina con i Runners”. Lei insiste e alla fine mi lascio convincere.
Per fortuna.
Si tratta infatti di un tumore al cervello, una cosa delicata che bisogna cominciare a togliere con una prima operazione urgente. E così cambia la mia vita, ma per ora mi resta una vita.
Nel frattempo, ho perso la 49esima Roma Ostia, e tutte le altre corse del 2024, sopportando due operazioni al cervello, una radio terapia e una chemio terapia per tutto l’anno e ancora in corso.
A fine 2024, guardando i fuochi d’artificio del Capodanno, mi sono detto “la 50esima può essere mia!”.
Così, dopo aver chiesto la possibilità ai dottori, ho cominciato a ricorrere con questo sogno nel cuore. Mi sono dovuto rendere conto che 15 kg in meno e 10 mesi fermo vogliono dire tanti muscoli persi, tanta fatica negli allenamenti. Probabilmente si tratterà di correre a 8 km/h, di fare qualche camminata, soprattutto nella malefica salita del camping che conosciamo tutti, di rischiare di doversi arrendere prima del traguardo.
Ma io ci proverò, e se ci riuscirò non potrò che ringraziare Silvia che mi salvato da uno dei peggiori tumori e mi è stata e ancora mi è vicina, i parenti che mi hanno supportato, gli amici che mi hanno dato tanto coraggio, e tutti i Runners, che mi conoscono e mi hanno affiancato correndo per cercare di raggiungere il sogno.
di Giorgio Di Nardo